LA NOTTE DI SAN SILVESTRO IN CENTRO A FIRENZE
Di seguito la storia completa di quanto raccontato in un mio articolo apparso sulla stampa locale nel gennaio del 2007, in seguito al servizio svolto dalle 20 del 31 dicembre 2006 alle 7 del primo gennaio 2007, come volontario su un'ambulanza di un'associazione di volontariato della quale ho fatto parte anni fa.
Le squadre scendono in campo
Sono un membro di una delle due squadre che interverranno durante la notte, per conto della nostra associazione di volontari. Montiamo di servizio alle 20 del 31 dicembre. E da quel momento in poi avremo davvero poche occasioni per riposarci un po', o anche soltanto per reintegrare il materiale monouso presente sui veicoli di soccorso.
Gli interventi seguiranno il trascorrere delle ore rispettando una certa dinamica, in fondo anche prevedibile, a pensarci bene.
Vediamola insieme.
Vetri e bottiglie rotte in piazza della Signoria a Capodanno (01.01.2007, 01:00) Aperitivo, cena e dopocena
Molti di coloro che festeggiano l'arrivo dell'anno nuovo per le strade del centro storico fiorentino cominciano a imbenzinarsi (leggi: bere alcolici di varia gradazione) già da prima di cena. Iniziamo così coi classici interventi sugli ubriachi, tanto per scaldarci. Normale amministrazione. Qualsiasi altra notte fiorentina presenta questi casi. Data l'enorme affluenza di persone verso il centro storico fiorentino, stanotte le bottiglie in circolazione sono in numero enormemente maggiore rispetto a qualsiasi altra notte dell'anno e molte di esse, una volta svuotate del loro (più o meno prezioso) liquido, finiscono in frantumi. Si iniziano così a vedere le prime ferite ai piedi, riportate dalle solite studentesse straniere che non rinunciano mai alle scarpe infradito, neanche col gelo invernale: i cocci delle bottiglie, soprattutto quelle di spumante e champagne, non perdonano, trapassando facilmente le suole ridicolmente sottili di calzature così leggere.
Alcune di queste ragazze sono talvolta accompagnate da nordafricani nervosi, con gli occhi spiritati, dai modi bruschi. Ci guardiamo fra noi: cocaina o pasticche, quasi sicuro. Sono donne giovani, energiche e volitive e chi decidono di frequentare è una loro libera scelta. Non possiamo intervenire.
Fuochi d'artificio fra Battistero e Duomo (31.12.2006, 23:48) Mezzanotte! (prima, durante e dopo)
Incredibilmente riusciamo a mangiare una fetta di pandoro e una di panettone, poco prima del nuovo anno, però è inutile illudersi: entro pochi minuti torneremo sulla strada. Il tasso alcolico, infatti, là fuori sta salendo a dismisura: gli ubriachi soccorsi sono sempre più numerosi e in condizioni sempre peggiori. I frantumi di vetro, che ormai tappezzano in modo uniforme ogni strada e vicolo, costringono l'autista dell'ambulanza a veri e propri slalom, per evitare almeno quelli più grossi e resistenti, che potrebbero tranciare i copertoni, mettendoci fuori combattimento.
Alle ferite ai piedi, ora hanno iniziato ad aggiungersi quelle alla testa: qualche criminale si diverte a gettare le bottiglie in aria, quelli più creativi inseriscono un petardo acceso all'interno, così la bottiglia, se non fa a tempo a piombare in testa a qualche sconosciuto, esplode a mezz'aria e i frammenti di vetro vanno a ferire un maggior numero di persone.
Lo spazio fra battistero e scalini del duomo diventa un poligono di tiro: da un po' su tutta la piazza piovono petardi, razzi, mortaretti, fuochi d'artificio e ordigni vari. Qualcuno non fa a tempo a lanciarli e rimane ferito, altri subiscono danni derivanti dalle schegge, sparate ad alta velocità, in ogni direzione, al momento dello scoppio. Nei rari momenti di pausa, sono innumerevoli le richieste di piccoli interventi al volo: una ferita ad un dito viene risolta in pochi secondi con una garza imbevuta di disinfettante e un cerotto, mentre per una storta alla caviglia è sufficiente una fasciatura, stretta ma non troppo.
Arriva anche un occhio nero, dovuto ad una coincidenza incredibile: un giovane soldato partenopeo di base in Toscana ha incontrato la (ormai ex) fidanzata, anche lei di Napoli, in compagnia di un (nuovo) ragazzo.
Un impasticcato accusa fatica nel respirare: gli consigliamo di recarsi direttamente al pronto soccorso, che è a qualche minuto di distanza, a piedi. Gli amici - anche loro molto probabilmente in preda a sostanze psicotrope o simili - lo trascinano via: hanno ben altri programmi, rispetto all'attendere che l'amico si faccia visitare da personale sanitario qualificato.
Auto danneggiata in via Pellicceria (01.01.2007, 04:40) Alcol, ancora alcol e...
L'alcol continua a scorrere a fiumi, portato da venditori abusivi che girano con secchi pieni di lattine e bottiglie di vario genere. Alcuni di loro hanno dei piccoli chioschi improvvisati ai lati delle vie, con pile di bottiglie di spumante scadente venduto a prezzi da Dom Perignon. C'è chi ha ancora la forza di bere a oltranza, per dimostrare chissà che cosa: interveniamo altre volte sugli ubriachi fradici, ora quasi giunti al limite del coma etilico, accompagnati dai feriti ai piedi e alla testa (questi ultimi in diminuzione: pare che le bottiglie abbiano finalmente smesso di volare), in una processione quasi senza fine di interventi assai simili fra loro. In giro, gli sguardi spiritati iniziano a diminuire: segno che le sostanze stupefacenti hanno finito i loro effetti. Le occhiaie tipiche, invece, si fanno sempre più evidenti.
Per gli spacciatori, questa è una delle notti più proficue dell'anno.
Fine della festa e botti finali
C'è chi non riesce a rinunciare a guidare il proprio mezzo neanche il primo giorno dell'anno, non arrendendosi all'evidenza che l'alcol ingerito è davvero troppo per mantenere il controllo di un veicolo. Complice l'impellente desiderio di lasciarsi cadere in un sonno profondo nel proprio letto, comodo, caldo e accogliente (tutto il contrario, insomma, della notte appena trascorsa a giro per le vie), la spinta a tornare a casa il più rapidamente possibile è forte. E così alberi, pali, isole e penisole pedonali finiscono per frenare le corse di scooter, moto, auto e pulmini. Altri interventi, quindi, alcuni dei quali da codice rosso, che richiedono medico e paramedico, con qualche intubato, flebo, suture al volo e corse forsennate al pronto soccorso.
Fine servizio
Si intravedono le prime luci dell'alba. Il campanile di Giotto che riprende il suo imponente scampanio è il segnale che attendevamo: il nostro lungo turno di undici ore è giunto al termine e passiamo molto volentieri la mano alle squadre montanti.
Intanto le spazzatrici meccaniche iniziano a eliminare le tracce di una notte folle. Ne avranno fino a quasi mezzogiorno.
Buon lavoro.
Ogni anno sono centinaia le persone che riportano traumi più o meno gravi, a volte con danni permanenti, durante la notte del capodanno fiorentino. Lo spazio dell'area cosiddetta Castrum (il cuore del centro storico di Firenze), pensato originariamente per accogliere poche migliaia di abitanti, viene invaso da decine di migliaia di persone, spesso prive di una reale meta, che vagabondano per le vie, in cerca di divertimento a tutti i costi.
La noia, lo stress della calca, la disillusione, il freddo, il disorientamento ma soprattutto l'alcol ingerito e le droghe assunte, spingono molti a tenere comportamenti irrazionali che finiscono per essere gravemente autolesivi e dannosi per il prossimo.
Dalla scrittura dell'articolo andato poi in stampa nel gennaio 2007, negli anni alcune misure sono state adottate per garantire una maggiore sicurezza nelle vie del centro durante la notte di san Silvestro.