CHI SONO

Mi presento
Mi chiamo Federico Curcio e sin da bambino sono rimasto affascinato dalla scrittura e dall'Informatica. Dal periodo degli studi universitari ai primi anni dopo la laurea ho lavorato sia come libero professionista sia come dipendente di alcune importanti realtà informatiche italiane.
Ho scritto per riviste di Informatica e sono stato cronista per un paio di giornali della mia città natale, Firenze, svolgendo indagini e trattando spesso di cronaca nera.
Per più di 12 anni ho prodotto giochi enigmistici di vario tipo, creando da zero una vera e propria attività professionale.
Adesso mi divido fra la creazione di contenuti per il web e per dispositivi mobili, lo sviluppo di software su misura per particolari esigenze di professionisti e aziende e, infine, l'analisi dei mercati finanziari per l'individuazione di opportunità di investimento a breve e medio termine.
Mi piace organizzare e partecipare a eventi per promuovere la creazione di nuovi contatti fra persone.
Ogni giorno leggo di tutto e confronto quanto apprendo con quanto già so, cercando di verificare la solidità della conoscenza che via via acquisisco.

La passione per la scrittura
Devo ringraziare i miei genitori i quali, durante tutta la mia più tenera età, si sono ben volentieri accollati il compito di leggermi, ogni sera, almeno una favola, un racconto mitologico o epico. Questo mi ha permesso di acquisire una buona dimestichezza con la mia lingua madre e di essere capace di esprimere in modo efficace ciò che so e penso. Col tempo ho sviluppato anche una vera e propria passione per la scrittura, perché mi piace indagare fatti, eventi e comportamenti per scoprirne cause ed effetti per poi divulgare quanto ho scoperto.

La passione per l'Informatica
L'estate del 1982, una settimana dopo l'emozione di vedere la vittoria dell'Italia ai mondiali di calcio, mi ha regalato un'emozione ancora più grande: ricevere in dono uno splendido home computer ZX81 Sinclair col quale sono entrato nel mondo dell'Informatica.
Ho iniziato a programmare cercando di modificare un primitivo videogame, in modo da guadagnare punti più velocemente. Anni dopo mi sono poi laureato in Scienze dell'Informazione presso il Dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa.

La curiosità è alla base della conoscenza
Sono per natura molto curioso e ho ben presto capito che nonostante vi siano molte persone fermamente convinte che sia meglio non farsi troppe domande, la curiosità sana e tesa all'acquisizione di sempre nuova conoscenza è uno strumento assai utile nell'affrontare la vita.

La conoscenza rende liberi
Sono convinto che non si debbano tenere segrete quelle nozioni che possono aiutare a vivere meglio. È più difficile divulgare la conoscenza cercando di spiegare e far sì che il prossimo comprenda e applichi quanto impara, piuttosto che tenerla segreta.
Diffondere la conoscenza permette alle persone di entrare in possesso di strumenti che nessuno potrà mai rubare loro e che sono utili per condurre una vita migliore.
Diffondere la conoscenza evita di sperperare risorse preziose che altrimenti finirebbero sprecate nello scoprire nuovamente l'acqua calda.
Nascondere il sapere è un po' come tenere i soldi sotto il materasso: non si ottengono frutti, tutto rimane come prima, non c'è alcun progresso.

Nessuno sa tutto, tutti sanno qualcosa
Se ciò che scrivo, a volte, potrà sembrarti scontato e banale, be', voglio ricordarti che siamo tutti ignoranti, chi più, chi meno, in misure differenti e nel senso più pieno del termine, cioè di fatto ignoriamo tantissime cose.
Ricordati che ciò che a te ora appare ovvio, un tempo lo ignoravi e ti è comunque costato, come minimo, il tempo dell'esperienza necessario per acquisirne e interiorizzarne la conoscenza.
Altre persone potrebbero ignorare del tutto ciò che adesso sai e che ti ha migliorato l'esistenza. Alcune di loro vivranno per tutta la vita in una situazione che sarebbe migliorabile se anch'esse avessero quella nozione che tu hai ma che vuoi tenere tutta per te.
Ti pare giusto?
A me no.

Perché scrivo
Scrivo perché so che, a volte, quel che appare misterioso, si rivela poi essere soltanto qualcosa che ancora non si conosceva del tutto e che necessitava di essere indagato con più attenzione.
Scrivo perché accade di riflettere in un certo modo su determinati fatti per poi accorgersi che è la nostra stessa mente a ingannarci.
Scrivo perché mi piace pensare che, a qualcuno, alcune mie considerazioni potranno fornire spunti per utili riflessioni che porteranno a un miglioramento, anche piccolo, di una vita.
Quando questo accade, ne sono molto felice.
E, lo ammetto, pure orgoglioso.

Federico Curcio